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Che cos’è una visita tricologica
Una visita tricologica è un primo passo fondamentale al fine d’ottenere una giusta diagnosi e per poter pianificare una chirurgia ottimale. Il trapianto di capelli rappresenta la soluzione definitiva alla calvizie. Prima di sottoporsi all’intervento chirurgico, però, è opportuno rivolgersi a un esperto ed eseguire una serie di esami per analizzare le condizioni del cuoio capelluto e comprendere quale sia la causa dell’anomalia.
Qualora gli esami indichino che la caduta dei capelli non sia causata da alopecia androgenetica, compito del medico sarà ricercare la ragione della condizione utilizzando altre misure diagnostiche.
Il tricologo e la sua funzione
Il tricologo, dermatologo specializzato nell’applicazione della scienza tricologica, è la figura cui fare riferimento per una corretta analisi e per la definizione della terapia farmacologica idonea.
Le fasi della visita tricologica
La visita tricologica rappresenta il primo passo per la stesura di un piano di trattamento efficace. Lo scopo della visita è individuare eventuali anomalie che interessino capelli e cuoio capelluto.
Anamnesi
La prima fase della visita consiste nella raccolta dei dati anamnesici del paziente. Si analizza la sua storia clinica e si identifica un’eventuale familiarità con la calvizie o con una particolare condizione che interessi il cuoio capelluto.
L’anamnesi è uno step di fondamentale importanza, durante il quale si instaura un rapporto di fiducia e di collaborazione tra paziente e tricologo. Si parla di “compliance”, di un legame che permetterà la buona riuscita della terapia nel lungo periodo.
Estrazione e studio del capello
Ogni qualvolta ci si trovi di fronte a una perdita di capelli di cui non si conoscono le cause, il primo esame da eseguire consiste nell’estrazione di un numero di capelli variabile, generalmente tra le 25 e le 50 unità, che saranno analizzati per valutare le eventuali anomalie che caratterizzano il ciclo di crescita.
Le estremità dei capelli sono analizzate al microscopio.
Biopsia del cuoio capelluto
Si tratta di un esame non sempre necessario, eseguito solo nel caso in cui siano necessarie maggiori informazioni per valutare la condizione dei follicoli piliferi.
La biopsia rivela generalmente anomalie del fusto del capello, così come la presenza di funghi o infezioni virali e batteriche, cause comuni di fenomeni di caduta di capelli
Test di laboratorio per analisi del capello
Per un’accurata analisi del capello è possibile eseguire un test di laboratorio che permetta di valutare se l’anomalia abbia carattere ereditario o se sia, al contrario, causata dall’assunzione di particolari farmaci o dalla contaminazione con metalli pesanti.
È bene ricordare che il test non abbia alcun valore per la definizione della diagnosi di una malattia sistemica, serve esclusivamente per determinare la causa di un’anomalia al fusto del capello.
Definizione della terapia
Dopo aver raccolto tutti i dati necessari per la definizione di una diagnosi approfondita, il medico definisce un piano di trattamento atto a ristabilire il corretto funzionamento del ciclo di vita del capello o a eliminare eventuali infezioni.
Follow-up e fotografia digitale
Condizione essenziale per il corretto funzionamento di una terapia contro una condizione o una patologia che affliggano il cuoio capelluto, è il costante monitoraggio della situazione del cuoio capelluto.
La fotografia digitale permette di confrontare la crescita del capello nel corso dei mesi. Non dimentichiamo che tutte le terapie farmacologiche richiedono un periodo minimo di almeno tre mesi per mostrare gli effetti sperati.
Nel caso in cui si noti che la terapia non si stia rivelando efficace, è opportuno agire tempestivamente definendo un nuovo piano di trattamento personalizzato.
In fotografia la dott.ssa Chiara Insalaco durante lo studio dell’area donatrice prima di un’estrazione di trapianto di capelli FUE a capelli rasati.